Spesso ci si concentra su costosi display touchscreen, di marchi blasonati, con estetica perfetta e su avanzate funzioni che nel lavoro quotidiano spesso non vengono utilizzate. Ben pochi però si informano e tengono in considerazione quella che è la caratteristica più importante quando si acquista una bilancia analitica: il parametro di ripetibilità.
Se una bilancia analitica infatti non ripete nel tempo uno stesso valore di peso, vuol dire che è uno strumento non adatto per misure scientifiche di laboratorio. Questa è una caratteristica che, come vedremo più avanti, ognuno di noi può verificare.
Inoltre, se nei data sheet della bilancia che si deve acquistare non viene citato il parametro di ripetibilità, vi consigliamo di richiederlo al fornitore, così come vi consigliamo di verificare attentamente le caratteristiche indicate, che in alcuni casi risultano “ottimistiche”.
La ripetibilità, insieme all’errore di carico decentrato e di linearità, serve per determinare quanto una bilancia di alta precisione come una analitica ripete lo stesso risultato di pesata nel tempo.
Per fare un esempio pratico di verifica di questo parametro, si attende almeno un’ora dopo l’accensione della bilancia e si controlla che sia livellata su un piano molto stabile, al termine del quale possiamo procedere con la prova di ripetibilità.
I pesi da utilizzare per la taratura di una bilancia analitica sono in classe E2, ma per la prova di ripetibilità si può utilizzare anche un peso di classe inferiore.
Un buon compromesso per la prova di ripetibilità può essere una massa da 50 g, circa ¼ della portata massima di una bilancia analitica da 200 g.
Si verifica che il display indichi 0,0000 g e mettendo questa massa al centro del piatto, ci si aspetta un valore che potrebbe per esempio essere 49,9999 g.
A questo punto l’interrogativo è:
“Rimettendo lo stesso peso per più volte, (convenzionalmente 10 volte), la bilancia, restituirà sempre lo stesso risultato?“
